Caravaggio
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caravaggio, michelangelo merisi, dipinti del caravaggioitaCaravaggiohttp://www.tortaantiques.com/imm/caravaggiobusto.jpg
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Fillide 'fantasma' compare dalle radiografie...
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Fillide Melandroni, la modella-amante, di Caravaggio, appare con la radiografia sotto la vernice esterna del Dipinto Davide e Golia con doppio Autoritratto... La somiglianza è innegabile, e questa modifica in corso d'opera, potrebbe già da sola, acclarare la autografia del grande Maestro. Un messaggio criptato nasconderebbe secondo noi la richiesta del Pittore di implorare la grazia della la vita con un doppio autoritratto ed una motivata quanto pittoricamente inedita gestualità. Ciò, insieme ai molteplici indizi da noi riscontrati, risulterebbero al fine esaustivi e comprovanti. Il 'personaggio' in alto,raffigura un primo Autoritratto del Merisi e risulta dalle radiografie eseguito dal 'vero'. Un secondo autoritratto in basso, raffigura la testa del Golia decapitato. Infine la modifica in stesura d'Opera (chiaro ripensamento eseguito di getto in corso di esecuzione) con il ritratto della Sua modella, certificherebbe con gli esami radiografici, riflettografici, insieme alla spettrografia Raman,la reale autografia di Caravaggio.Quel Dipinto e' di Caravaggio' da 'la Sicilia'
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La Stampa, timidamente, ha affrontato il 'Mistero' di questo eccezionale Dipinto, che risulta irriverente, incomprensibile e che rasenta secondo me la magia dell'Arte vera, ovvero quell'Arte che viene espressa da un Genio. Un uomo intenso e solo, che comunica disperato con se stesso per non impazzire e che non desidera essere compreso da nessuno... Come un eccezionale violinista che, lontano da tutto e tutti, certo di non essere udito, suona con l'enorme passione che è in lui...lui e la sua Arte e...le sue splendide note nel vuoto. Arte pura...per un ideale infinito e vero...l'Arte per l'Arte. Il più grande dei 'caravaggisti'...Caravaggio.
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In questo dipinto esistono delle 'curiosità' degne di riflessione e di approfondimenti... Osservando Il ’ritratto’ a sinistra, raffigurante il ’Disputante’, ci risulta illogico e totalmente incomprensibile, raffrontato con le iconografie classiche del periodo, specie se inserito in un dipinto eseguito durante la CONTRO RIFORMA...a meno che detto ’Personaggio non voglia manifestare un ’MESSAGGIO’. Risulta, dalle radiografie effettuate dalla M.I.D.A.dell'Ingegner Claudio Falcucci di Roma, e dalla EMME.BI.CI. (indagini diagnostiche su Opere d'Arte)che il Disputante sia stato eseguito in maniera ’difforme’ dal resto del dipinto, ovvero con pennellate meticolose e precise...come si evince solitamente in un dipinto ritratto dal dal vero...ovvero un Autoritratto. A FAVORE DELLA ATTRIBUZIONE... 1)La PITTURA è stata eseguita con la tecnica a ’risparmio’, con pennellate lunghe, sovrapposte, appunto con 'risparmio' di colore che sappiamo essere la tecnica attuata nelle ultime opere dal Maestro. 2)La MANCANZA di Disegno preparatorio, come si evince dalle radiografie, quindi un Dipinto eseguito di getto, con estrema maestria. 3) Dalla 'Riflettografia' si leggono delle 'CAMPITURE' a punta di pennello, che delimitano gli spazi del dipinto, particolari segni propri della tecnica esecutiva attuata in diversi dipinti dal Merisi. 4) Si evincono delle Modifiche sostanziali che dimostrano (sempre con gli esami radiografici)una STESURA DI GETTO molto’sofferta’e con molteplici variazioni ed elaborazioni in corso d’opera. 5) Il Ritratto che compare dalle radiografie, sotto il volto del'Disputante', raffigurante un viso di ’donna’ che, oltre ad essere una MODIFICA SOSTANZIALE, eseguita in corso di esecuzione pittorica, per diversi storici come E.Arsal (1959),R.Wittkover(1958),M.Kitson(1969) rappresenterebbe una prova certa che il dipinto sia di CARAVAGGIO (da Michelangelo Merisi da Caravaggio a cura di Mina Gragori ed. Electa pag.32). 6) Il ’ritratto’ raffigurante ’giovane donna’ ritrae probabilmente la MODELLA del Merisi, ’Fillide Melandroni’ (la somiglianza è indiscutibile) 7) le mani della modella (Fillide), viste con radiografia, hanno LA STESSA IMPOSTAZIONE del ’Disputante’ ovvero, sempre per voler implorare la sospensione della Condanna a morte per decapitazione. 8) Il Ritratto in alto raffigura (per noi), l’AUTORITRATTO di Caravaggio. 9) Il Golia, ovvero la 'testa mozza' raffigurata in basso ha la stessa fisionomia di Caravaggio,e raffigura un SECONDO AUTORITRATTO. 10) Se...Il Dipinto manifesta un MESSAGGIO, come la nostra tesi vorrebbe dimostrare, quest'Opera acquista una logicità esaustiva, e, per la prima volta nella Storia della Pittura (sempre a nostro avviso), risulterebbe un vero TERREMOTO, in quanto il Maestro, contro ogni logica e convenzione di quei tempi, manifesta un 'messaggio'inserendosi da protagonista (e da spettatore inerme verso la Sua decapitazione) dentro una scena classica e blindata. Il 'messaggio'che risulta da queste deduzioni : ''come Davide ha ucciso Golia, ’Davide’, che raffigura metaforicamente il Papa, ovvero l'unico potente che pùo ’graziare’ il pittore condannato a morte. Per questo motivo Caravaggio si ritrae decapitato ed a tempo stesso implorante la grazia della vita. 11) Tramite l’indagine effettuata con il metodo laser della ’RAMAN SPECTROSCOPY’, si è scoperto che le braghe bleu come la camicia bianca del ’Davide’ sono state dipinte con vernice composta da LAPISLAZZULI. Un pigmento carissimo e prezioso, che potrebbe dimostrare la volontà di conclamare la raffigurazione metaforica: Davide=Papa. 12) E' risaputo da antichi documenti che Caravaggio acquisì nell’ultimo periodo della sua vita, un notevole quantitativo di LAPISLAZZULI (pigmento usato solo per eccelse committenze, regali o papali) ma non si conosce, ad oggi, in quale suo dipinto sia stato utilizzato. 13) Esiste un dipinto presso il Museo di Harrare, già attruibuito al Sellitto dal Professor Ferdinando Bologna . Carlo Sellitto è considerato il più prolifico allievo e copista dei dipinti del Merisi. Il dipinto 'Harare' ritrae l’Opera da noi in studio, ma non ritrae il Personaggio Disputante (Caravaggio). Nella (a nostro avviso) copia di Harrare, il Sellitto ritrae Davide ’mesto e col volto chino’, come se fosse a lutto, per la tragica morte del Maestro. A comprovare ciò infatti, Caravaggio ritrae una spada (nel Dipinto esaminato) in piedi alla sinistra del Davide, mentre nella copia del Sellitto la vediamo in basso, al buio, deposta trasversalmente, come si usava in segno di lutto, proprio dove era la figura del ’Disputante’. Infatti se la nostra tesi dovesse essere valida, il Sellitto, che mai si spostò da Napoli, avrebbe potuto vedere solamente nella sua città il Dipinto del Merisi, nel 1610, poco prima la morte di Caravaggio. Ancora altri 'misteri' continuano ad alimentare questa tesi 'sconvolgente'. 14) Lo scultore Annibale Durante eseguì, appena sei anni dopo la morte di Caravaggio, la cornice del dipinto da lui stesso menzionato in un documento del 1616, 'Davide e Golia con ritratto del Maestro Merisi' viene misurata con esattezza in ''p.5 e 4 b 50''(scheda della Professoressa Roberta Lapucci su 'Caravaggio' della Electa a pag. 186), misure che risultano a millimetro le misure del 'nostro' dipinto (cm.121 di altezza). Ed ancora 17 18 19 .... ecc. Tanti, troppi indizi sostanziali, che insieme, a nostro avviso, rappresentano un vero 'macigno attributivo' motivato, logico e coerente, oltre che supportato da inconfutabili esami tecnico scientifici eseguiti da professionisti accreditati. WWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWW CONTRO LA ATTRIBUZIONE... Il Dipinto era stato già stato collocato cinquanta anni addietro dal grande Roberto Longhi come opera caravaggesca di pittore anonimo. Il Longhi, che può definirsi l’inventore di Caravaggio, ovvero colui che più di ogni altro abbia studiato e valorizzato il Merisi, su foto in bianco nero, aveva glissato su qualsivoglia attribuzione. Anche il Professor Papi, allievo della Professoressa Mina Gregori, già allieva del Longhi, ha affrontato uno studio su Paragone n.36 del 2002, collocando il dipinto,( sempre su foto bianco/nero, in quanto presso ubicazione ignota di privata collezione)al Maestro del David (caravaggesco sconosciuto, battezzato per l’occasione). Chiaramente con paletti di tale entità, discutere eventuali ricerche effettuate, diventa...difficoltoso. Di fatto, crediamo che tutti i Critici o gli Storici che guardino questo dipinto, restino ...infastiditi da una iconografia troppo difforme dalle logiche della pittura. Mi spiego. Inserire un personaggio ’sconosciuto’ in una iconografia classica, negli inizi del 600 è semplicemente PAZZESCO. Come se un pittore, durante la Contro Riforma, ribaltasse tutti i criteri di ’Forma’. Figuriamoci un dipinto raffigurante l’Ultima Cena, dove un pittore si ritrae a tavola, con gli Apostoli, chiedendo a gesti qualcosa a Cristo. Solo se consideriamo insieme l'estro creativo di un Genio assoluto come quello di Caravaggio e la ’Disperazione’ degli ultimi giorni della Sua tragica vita, possiamo finalmente accettare e quindi comprendere questo Dipinto, che se (quando) sarà conosciuto e riconosciuto, siamo certi rappresenterà un importantissimo tassello per avvicinarci ulteriormente ad una mente talmente creativa ed unica da non essere stata ancora del tutto compresa. Giulio Torta. Un Caravaggio 'fantasma'...
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Scienza e logica contro una ’attribuzione ‘intoccabile. Uno strano misterioso Dipinto svela casualmente, dopo quattro secoli un messaggio criptato. Caravaggio chiede, con un doppio autoritratto, l’ultima supplica disperata al Papa, l’unico che poteva fermare la condanna di decapitazione che gravava sulla testa del Pittore. Radiografie, rifletto grafia ,preparazione,pigmenti,tecnica, decine di conferme scientifiche tra le più avanzate eseguite da professionisti accreditati non lascerebbero dubbi: il Dipinto risulterebbe proprio un Capolavoro, opera di Caravaggio. Ma una antica intoccabile attribuzione di cinquant’anni addietro, di colui che ancora oggi, a molti anni dalla sua scomparsa è ritenuto il massimo esperto e conoscitore di Caravaggio, Roberto Longhi, impedisce una corretta lettura e frena la divulgazione della scoperta. La scienza resta impotente contro una ‘’Attribuzione Intoccabile’’ Tutti i maggiori storici studiosi di Caravaggio, provengono dalla scuola del Longhi, e nessuno, credo, avrebbe l’ardire di metterlo in discussione . Questa scoperta ha tutti i crismi di prospettare 'Un Caravaggio Scomodo'............. Alcuni meccanici, incuriositi, aprono il cofano di uno sconosciuto modello d’automobile, per visionarne il motore, ma con stupore si rendono conto che l’auto non ha ‘motore’. Il cofano è vuoto, e quindi...l’automobile non potrà mai camminare .Quei meccanici allontanandosi non vedranno di lì a poco l’auto, che ha in sé quattro piccoli motori, uno all’interno di ogni ruota, con una concezione totalmente differente, unica ed a loro sconosciuta … si sposterà come le altre auto. Quegli storici d’Arte che avevano visto il Dipinto raffigurante Davide, Golia con dentro la scena un incongruente ritratto di uno sconosciuto, non avrebbero mai potuto considerare come espressione d’Arte un Dipinto con tale impostazione. Una iconologia mai esistita … una iconografia irriverente nei confronti della rappresentazione biblica … una macchina senza motore, senza ‘quel’ motore da tutti conosciuto. Un Pittore, agli albori del 600, mentre il formalismo manierista impera, e la logica deve essere chiara e concreta, da esagitato, irriverente, maldestro, dissacratore, anticonformista, passionale forse degenere, si inventa una iconologia che non poteva e forse non doveva essere compresa … Dal buio del dipinto, il Merisi si ritrae spettatore e protagonista della tragedia, in quanto raffiguratosi con le sembianze del Golia decapitato e già devastato dalla rigidità cadaverica. Assiste inerme alla scena della sua morte come un fantasma, in una logica surreale (quattro secoli prima del surrealismo), e chiede a gesti, ormai rassegnato, la grazia che purtroppo non arriverà in tempo. Un messaggio talmente fuori dalle regole della logica, da non potersi interpretare. Oggi, casualmente, per virtù di una fortunata intuizione il Dipinto è stato decriptato … Ma ancora adesso, dopo sei anni da questa scoperta dirompente, i meccanici cercano ancora il motore, mentre il Genio del grande Merisi vola sopra le menti delle certezze scontate, delle formule pregresse dell’Arte inscatolata. Il Genio non si può misurare con migliaia di pagine scritte, né con le regole espresse da chi si auto nomina esperto di colui che ancor oggi non si è riusciti a comprendere del tutto … Michelangiolo Merisi detto ’’Caravaggio’’.