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Analisi su ...' Un Caravaggio 'fantasma'...
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Scienza e logica contro una ’attribuzione ‘intoccabile. Uno strano misterioso Dipinto svela casualmente, dopo quattro secoli un messaggio criptato. Caravaggio chiede, con un doppio autoritratto, l’ultima supplica disperata al Papa, l’unico che poteva fermare la condanna di decapitazione che gravava sulla testa del Pittore. Radiografie, rifletto grafia ,preparazione,pigmenti,tecnica, decine di conferme scientifiche tra le più avanzate eseguite da professionisti accreditati non lascerebbero dubbi: il Dipinto risulterebbe proprio un Capolavoro, opera di Caravaggio. Ma una antica intoccabile attribuzione di cinquant’anni addietro, di colui che ancora oggi, a molti anni dalla sua scomparsa è ritenuto il massimo esperto e conoscitore di Caravaggio, Roberto Longhi, impedisce una corretta lettura e frena la divulgazione della scoperta. La scienza resta impotente contro una ‘’Attribuzione Intoccabile’’ Tutti i maggiori storici studiosi di Caravaggio , o quasi, provengono dalla scuola del Longhi, e nessuno, credo, avrebbe l’ardire di metterlo in discussione . Questa scoperta ha tutti i crismi di prospettare 'Un Dipinto di Caravaggio criptato'............. Alcuni meccanici, incuriositi, aprono il cofano di uno sconosciuto modello d’automobile, per visionarne il motore, ma con stupore si rendono conto che l’auto non ha ‘motore’. Il cofano è vuoto, e quindi...l’automobile non potrà mai camminare .Quei meccanici allontanandosi non vedranno di lì a poco l’auto, che ha in sé quattro piccoli motori, uno all’interno di ogni ruota, con una concezione totalmente differente, unica ed a loro sconosciuta … si sposterà come le altre auto. Quegli storici d’Arte che avevano visto il Dipinto raffigurante Davide, Golia con dentro la scena un incongruente ritratto di uno sconosciuto, non avrebbero mai potuto considerare come espressione d’Arte un Dipinto con tale impostazione. Una iconologia mai esistita … una iconografia irriverente nei confronti della rappresentazione biblica … una macchina senza motore, senza ‘quel’ motore da tutti conosciuto. Un Pittore, agli albori del 600, mentre il formalismo manierista impera, e la logica deve essere chiara e concreta, da esagitato, irriverente, maldestro, dissacratore, anticonformista, passionale forse degenere, si inventa una iconologia che non poteva e forse non doveva essere compresa … Dal buio del dipinto, il Merisi si ritrae spettatore e protagonista della tragedia, in quanto raffiguratosi con le sembianze del Golia decapitato e già devastato dalla rigidità cadaverica. Assiste inerme alla scena della sua morte come un fantasma, in una logica surreale (quattro secoli prima del surrealismo), e chiede a gesti, ormai rassegnato, la grazia che purtroppo non arriverà in tempo. Un messaggio talmente fuori dalle regole della logica, da non potersi interpretare. Oggi, casualmente, per virtù di una fortunata intuizione il Dipinto è stato decriptato … Ma ancora adesso, dopo sei anni da questa scoperta dirompente, i meccanici cercano ancora il motore, mentre il Genio del grande Merisi vola sopra le menti delle certezze scontate, delle formule pregresse dell’Arte inscatolata. Il Genio non si può misurare imbrigliandolo con migliaia di pagine scritte, nè delineando regole parametri ed intenzioni di colui che ancora oggi non si è riusciti a comprendere del tutto: Michelangiolo Merisi detto ’’Caravaggio’’.
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In questo dipinto esistono delle 'curiosità' degne di riflessione e di approfondimenti...
Osservando Il ’ritratto’ a sinistra, raffigurante il ’Disputante’, ci risulta illogico e totalmente incomprensibile, raffrontato con le iconografie classiche del periodo, specie se inserito in un dipinto eseguito durante la CONTRO RIFORMA...a meno che detto ’Personaggio non voglia manifestare un ’MESSAGGIO’.
Risulta, dalle radiografie effettuate dalla M.I.D.A.dell'Ingegner Claudio Falcucci di Roma, e dalla EMME.BI.CI. (indagini diagnostiche su Opere d'Arte)che il Disputante sia stato eseguito in maniera ’difforme’ dal resto del dipinto, ovvero con pennellate meticolose e precise...come si evince solitamente in un dipinto ritratto dal dal vero...ovvero un Autoritratto.
A FAVORE DELLA ATTRIBUZIONE...
1)La PITTURA è stata eseguita con la tecnica a ’risparmio’, con pennellate lunghe, sovrapposte, appunto con 'risparmio' di colore che sappiamo essere la tecnica attuata nelle ultime opere dal Maestro.
2)La MANCANZA di Disegno preparatorio, come si evince dalle radiografie, quindi un Dipinto eseguito di getto, con estrema maestria.
3) Dalla 'Riflettografia' si leggono delle 'CAMPITURE' a punta di pennello, che delimitano gli spazi del dipinto, particolari segni propri della tecnica esecutiva attuata in diversi dipinti dal Merisi.
4) Si evincono delle Modifiche sostanziali che dimostrano (sempre con gli esami radiografici)una STESURA DI GETTO molto’sofferta’e con molteplici variazioni ed elaborazioni in corso d’opera.
5) Il Ritratto che compare dalle radiografie, sotto il volto del'Disputante', raffigurante un viso di ’donna’ che, oltre ad essere una MODIFICA SOSTANZIALE, eseguita in corso di esecuzione pittorica, per diversi storici come E.Arsal (1959),R.Wittkover(1958),M.Kitson(1969) rappresenterebbe una prova certa che il dipinto sia di CARAVAGGIO (da Michelangelo Merisi da Caravaggio a cura di Mina Gragori ed. Electa pag.32). 6) Il ’ritratto’ raffigurante ’giovane donna’ ritrae probabilmente la MODELLA del Merisi, ’Fillide Melandroni’ (la somiglianza è indiscutibile)
7) le mani della modella (Fillide), viste con radiografia, hanno LA STESSA IMPOSTAZIONE del ’Disputante’ ovvero, sempre per voler implorare la sospensione della Condanna a morte per decapitazione.
8) Il Ritratto in alto raffigura (per noi), l’AUTORITRATTO di Caravaggio.
9) Il Golia, ovvero la 'testa mozza' raffigurata in basso ha la stessa fisionomia di Caravaggio,e raffigura un SECONDO AUTORITRATTO.
10) Se...Il Dipinto manifesta un MESSAGGIO, come la nostra tesi vorrebbe dimostrare, quest'Opera acquista una logicità esaustiva, e, per la prima volta nella Storia della Pittura (sempre a nostro avviso), risulterebbe un vero TERREMOTO, in quanto il Maestro, contro ogni logica e convenzione di quei tempi, manifesta un 'messaggio'inserendosi da protagonista (e da spettatore inerme verso la Sua decapitazione) dentro una scena classica e blindata.
Il 'messaggio'che risulta da queste deduzioni : ''come Davide ha ucciso Golia, ’Davide’, che raffigura metaforicamente il Papa, ovvero l'unico potente che pùo ’graziare’ il pittore condannato a morte. Per questo motivo Caravaggio si ritrae decapitato ed a tempo stesso implorante la grazia della vita.
11) Tramite l’indagine effettuata con il metodo laser della ’RAMAN SPECTROSCOPY’, si è scoperto che le braghe bleu come la camicia bianca del ’Davide’ sono state dipinte con vernice composta da LAPISLAZZULI. Un pigmento carissimo e prezioso, che potrebbe dimostrare la volontà di conclamare la raffigurazione metaforica: Davide=Papa.
12) E' risaputo da antichi documenti che Caravaggio acquisì nell’ultimo periodo della sua vita, un notevole quantitativo di LAPISLAZZULI (pigmento usato solo per eccelse committenze, regali o papali) ma non si conosce, ad oggi, in quale suo dipinto sia stato utilizzato.
13) Esiste un dipinto presso il Museo di Harrare, già attruibuito al Sellitto dal Professor Ferdinando Bologna .
Carlo Sellitto è considerato il più prolifico allievo e copista dei dipinti del Merisi. Il dipinto 'Harare' ritrae l’Opera da noi in studio, ma non ritrae il Personaggio Disputante (Caravaggio). Nella (a nostro avviso) copia di Harrare, il Sellitto ritrae Davide ’mesto e col volto chino’, come se fosse a lutto, per la tragica morte del Maestro. A comprovare ciò infatti, Caravaggio ritrae una spada (nel Dipinto esaminato) in piedi alla sinistra del Davide, mentre nella copia del Sellitto la vediamo in basso, al buio, deposta trasversalmente, come si usava in segno di lutto, proprio dove era la figura del ’Disputante’.
Infatti se la nostra tesi dovesse essere valida, il Sellitto, che mai si spostò da Napoli, avrebbe potuto vedere solamente nella sua città il Dipinto del Merisi, nel 1610, poco prima la morte di Caravaggio.
Ancora altri 'misteri' continuano ad alimentare questa tesi 'sconvolgente'.
14) Lo scultore Annibale Durante eseguì, appena sei anni dopo la morte di Caravaggio, la cornice del dipinto da lui stesso menzionato in un documento del 1616, 'Davide e Golia con ritratto del Maestro Merisi' viene misurata con esattezza in ''p.5 e 4 b 50''(scheda della Professoressa Roberta Lapucci su 'Caravaggio' della Electa a pag. 186), misure che risultano a millimetro le misure del 'nostro' dipinto (cm.121 di altezza).
Ed ancora 17 18 19 .... ecc.
Tanti, troppi indizi sostanziali, che insieme, a nostro avviso, rappresentano un vero 'macigno attributivo' motivato, logico e coerente, oltre che supportato da inconfutabili esami tecnico scientifici eseguiti da professionisti accreditati. WWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWW
CONTRO LA ATTRIBUZIONE... Il Dipinto era stato già stato collocato cinquanta anni addietro dal grande Roberto Longhi come opera caravaggesca di pittore anonimo. Il Longhi, che può definirsi l’inventore di Caravaggio, ovvero colui che più di ogni altro abbia studiato e valorizzato il Merisi, su foto in bianco nero, aveva glissato su qualsivoglia attribuzione. Anche il Professor Papi, allievo della Professoressa Mina Gregori, già allieva del Longhi, ha affrontato uno studio su Paragone n.36 del 2002, collocando il dipinto,( sempre su foto bianco/nero, in quanto presso ubicazione ignota di privata collezione)al Maestro del David (caravaggesco sconosciuto, battezzato per l’occasione). Chiaramente con paletti di tale entità, discutere eventuali ricerche effettuate, diventa...difficoltoso. Di fatto, crediamo che tutti i Critici o gli Storici che guardino questo dipinto, restino ...infastiditi da una iconografia troppo difforme dalle logiche della pittura. Mi spiego. Inserire un personaggio ’sconosciuto’ in una iconografia classica, negli inizi del 600 è semplicemente PAZZESCO. Come se un pittore, durante la Contro Riforma, ribaltasse tutti i criteri di ’Forma’. Figuriamoci un dipinto raffigurante l’Ultima Cena, dove un pittore si ritrae a tavola, con gli Apostoli, chiedendo a gesti qualcosa a Cristo. Solo se consideriamo insieme l'estro creativo di un Genio assoluto come quello di Caravaggio e la ’Disperazione’ degli ultimi giorni della Sua tragica vita, possiamo finalmente accettare e quindi comprendere questo Dipinto, che se (quando) sarà conosciuto e riconosciuto, siamo certi rappresenterà un importantissimo tassello per avvicinarci ulteriormente ad una mente talmente creativa ed unica da non essere stata ancora del tutto compresa.
Giulio Torta.
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Caravaggio visto da un grande esperto...
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Se è, e lo è... si sà che non sarà, ma se non è, forse lo sarebbe ... Solo per le menti caravaggine e senza colla riportiamo l'articolo da 'Caravaggio's News', scritto dal massimo 'esperto' del Maestro Merisi, personaggio ritenuto semi pazzo, prima rinchiuso e adesso esiliato, imballato insieme alla sua cella, pluricensurato tramite la Stampa estra Galattica degli Stati 'membri', senza alcun fallo. Dalla pagina della cultura del quotidiano 'No balls no Times', garbatamente,l'esperto, forse a casa sua, l'illustre e illuminato Professor Pallongonff spiega al una platea entusiasta: " Un nuovo capolavoro di CARAVAGGIO sara' esposto da Milano sino a Brera e ritorno, insieme al dipinto di suo fratello gemello, purtroppo mai nato, e faticosamente scoperto dalla critica, sopranominato caravaggio junior detto 'il Baro tra i Bari', che viene da adesso ritenuto a sragion veduta un eccelso probabile allievo forse milanese anch'esso, oriundo di Brera, ma schizzato nel cervello dai colori di un caravaggismo esagitato e mai visto ad occhio nudo. Poche luci e molte, troppe ombre, al buio, senza lampade o candele, la logica del significato intrinseco non la capira' nessuno, se non leggerà il mio saggio in sei volumi 'La vera essenza dell'Arte dipinta per i non vedenti nel significato incongruo'- Edizioni Presaperil (Eu.780.50). Un Capolavoro assoluto, diceva Seneca, sarà più intenso se assolutamente...invisibile per tutti coloro che guardano solo davanti il proprio naso, e la grande, immensa energia tridimensionale è musica e profumo, ma non deve essere confusa con l'odore della polpetta della porta accanto...la polpetta di maiale alla menta con pan grattato...grattato. A buon intenditor porche parole... Il 'caravaggino', conosciuto come il nipote spurio del Merisi sembrava fosse se stesso ma altri non sarebbe che il travestimento (forse) carnevalesco di Michelangelo ex di Caravaggio e adesso finalmente Milanese. Se probabilmente il 'Codice Caravaggio' di Charlie Brown esprime un doppio autoritratto angosciato senza la coperta di Linus, di fatto il Pittore intristito, non trova più se stesso, poiche'da artista metempsicotizzato, non si vede più in giro, e nemmeno si guarda allo specchio da tempo, essendo morto già da quattro secoli e lo specchio, tra l'altro e' rotto. Resta nella Sua mente (putrefatta) il ricordo del cugino suo allievo, sdentato e pittore mezzo braccio (monco di braccio destro) con pennello sinistro, figlio illegittimo di zio Michè. Sine dubitazione il primo dei caravaggisti è sempre e resta soltanto Lui: 'Caravaggio' 'il Milanese', anche se non si dovrebbe dubitare, o dire o pensare... che alcuni tra i diversi Critici criticanti tronfino trionfanti ma non ci si vorrebbe imbufalire se la verità invero resta sempre quella che non si vorrebbe troppo divulgare... Lui saprebbe che è ancora e sempre sarà Il CARAVAGGIO, ma nato a Milano ... che ci poteva fare se sua madre puerpera era lì, panzuta di passaggio...e così la 'critica' spappolante non lo sfiora nemmeno e Lui ne è felice, anche sottoterra. Se è, e lo è... si sà che non sarà, ma se non è, forse lo sarebbe ... Dal buio della tomba umida il pensiero edotto del Pittore immortale resta uno: Mondo cane.
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Caravaggio e l'Orma del Genio, di Giulio Torta.
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Caravaggio e 'L'Orma del Genio':
Indagine per un Identikit'.
Una indagine variegata e difforme dalle logiche convenzionali firmata da Giulio Torta, che affronta una ricerca su un Dipinto che viene definito dall'autore,'criptato', in quanto racchiuderebbe un messaggio collegabile ad un evento tragico della vita di Caravaggio...
Un possibile doppio Autoritratto del Merisi che, gesticolando, manifesterebbe nel Dipinto,la richiesta di grazia per la condanna a decapitazione che gravava sul Suo collo.
Probabilmente un Dipinto eseguito nell'ultimissimo periodo di vita del Maestro, forse per farne dono al Pontefice, e mai giunto a destinazione.
Tramite riscontri incrociati ed esami tecnico scientifici effettuati,(quali Radiografia,Riflettografia e Spettrografia Raman), si e' evidenziato che tutti gli 'indizi' sono risultati assolutamente in sintonia con l'ipotesi ... ovvero un Dipinto 'caravaggesco' eseguito mentre Caravaggio era in vita, con tecnica e stile estremamente caravaggeschi, e con una motivazione assolutamente logica.
Di fatto una espressione pittorica che esprime una iconologia sconosciuta, ed una iconografia difforme da tutte le logiche del primissimo 600'.
Il messaggio di un pittore che sente di essere gia' morto, e che si materializza dal buio nel Dipinto, per constatare la Sua la morte gia' avvenuta.
Assolutamente surreale e pazzesco... Una illogicita' che diventerebbe logica solo se espressa da un Genio come Caravaggio.
Una ipotesi che pero' risulta troppo irriverente oltre che incomprensibile ed impensabile, anche perche'questo dipinto, era gia' conosciuto da Roberto Longhi, ed era stato da lui collocato come Opera anonima di pittore caravaggesco napoletano.
Tutte le motivazioni espresse, piu' che valide e motivate, che impregnano questa vicenda, racchiudono le caratteristiche per rappresentare un 'giallo' dell'Arte.
Un giallo con mistero, e con le sfumature di tutti i colori dell'arcobaleno, poiche', se alcuni studiosi si stanno cautamente ed in sordina avvicinando alla 'attribuzione intoccabile', la avversione generale supera le logiche...
Ma se le attribuzioni non sono mai state delle Scienze esatte, le prove tecnico scientifiche effettuate nulla possono contro la antica ed intoccabile attribuzione di Roberto Longhi...
Chi vivra' vedra'(forse)...
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Fillide 'fantasma' compare dalle radiografie...
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Fillide Melandroni, la modella-amante, di Caravaggio, appare con la radiografia sotto la vernice esterna del Dipinto Davide e Golia con doppio Autoritratto...
La somiglianza è innegabile, e questa modifica in corso d'opera, potrebbe già da sola, acclarare la autografia del grande Maestro.
Un messaggio criptato nasconderebbe secondo noi la richiesta del Pittore di implorare la grazia della la vita
con un doppio autoritratto ed una motivata quanto pittoricamente inedita gestualità.
Ciò, insieme ai molteplici indizi da noi riscontrati, risulterebbero al fine esaustivi e comprovanti.
Il 'personaggio' in alto,raffigura un primo Autoritratto del Merisi e risulta dalle radiografie eseguito dal 'vero'.
Un secondo autoritratto in basso, raffigura la testa del Golia decapitato.
Infine la modifica in stesura d'Opera (chiaro ripensamento eseguito di getto in corso di esecuzione) con il ritratto della Sua modella, certificherebbe con gli esami radiografici, riflettografici, insieme alla spettrografia Raman,la reale autografia di Caravaggio.
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